EVVIVA!!!
lunedì 9 febbraio 2009
Evviva!!! Ce l'ho fatta!!! La mia prima marmellata!!!
Me lo ripromettevo da mesi senza mai decidermi fino a quando ho visto questa: ed è stato amore a prima vista.
Non ho cambiato una virgola, ho solo dimezzato le dosi quindi per la ricetta di questa confettura di banane, vaniglia e succo d'arancia potete vedere direttamente sul blog 'Cuoche dell'altro mondo'. E' perfetta così.
Mi sa che inizia il lungo periodo delle marmellate per me...
VELLUTATA DI PATATE DOLCI, LATTE DI COCCO E LIME
venerdì 6 febbraio 2009
Odio l'inverno con tutta me stessa.
Non trovo per niente romantico il panorama tutto imbiancato dalla neve -se dura più di un giorno- e non ci vedo niente ma proprio niente di affascinante nelle giornate grigie e pioggerellose.
Meno male che ci sono le zuppe.
VELLUTATA DI PATATE DOLCI, LATTE DI COCCO, LIME
Dosi per 2-3 persone:
2 patate dolci medie
2 scalogni
1 pezzetto di zenzero fresco
il succo di mezzo lime non trattato
150 ml di latte di cocco
brodo vegetale leggero q.b.
olio extra vergine d'oliva q.b.
sale q.b.
pepe nero q.b.
Soffriggere lo scalogno tritato finemente in un filo d'olio extra vergine d'oliva, aggiungere lo zenzero tagliato a fettine sottilissime e un paio di cucchiai di acqua calda (o brodo) e lasciar andare sul fuoco medio per un paio di minuti.
Aggiungere le patate dolci sbucciate e tagliate a cubetti, il succo di mezzo lime e far rosolare per 5 minuti mescolando bene.
Coprire le patate col brodo caldo e cuocere con coperchio per 20-25 minuti.
Passare tutto al frullatore (aggiungendo un po' di brodo caldo se la consistenza fosse troppo densa).
Rimettere sul fuoco basso, aggiungere il latte di cocco, regolare di sale e pepe e cuocere per un paio di minuti.
Decorare con striscette di lime ricavate col rigalimoni e servire con crostini.
MOUSSE AU CHOCOLAT
giovedì 5 febbraio 2009
Non c'è molto da dire, è la ricetta più semplice che esista.
Avete in casa del cioccolato?
Delle uova?
Bene, è tutto ciò che occorre.
MOUSSE AL CIOCCOLATO
Dosi per 2:
100 gr. di cioccolato fondente
3 uova
un cucchiaino di zucchero di canna
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria e lasciarlo raffreddare (ma non solidificare) per qualche minuto.
Sbattere i tuorli con un cucchiaino di zucchero di canna, unirvi il cioccolato fuso e, molto delicatamente, gli albumi precedentemente montati a neve ben ferma.
Versare la mousse nelle ciotoline e lasciare riposare in frigo per due o tre ore.
Decorare a piacere.
DESIDERI BIZZARRI E LA MIA PRIMA CENETTA ROMANTICA
mercoledì 4 febbraio 2009
Ieri uno di quei raptus si è impossessato di nuovo di me.
Uno di quei raptus che mi fanno desiderare ardentemente una 'vellutata di zucca con culatello di Sauris croccante' una mattina qualunque davanti a cappuccino e croissant o che mi fanno esclamare "...mmmm!!! Sai di cosa avrei proprio voglia? Di spezzatino di bufalo su lettino di rucola nana e spuma di fois grois!" nel bel mezzo di una partita a ping pong sulla spiaggia.
Chi mi conosce lo sa, ho di queste voglie strampalate praticamente ogni giorno e penso che quando sarò incinta sarà un inferno per chi mi sta affianco.
Ieri avevo voglia di cozze. Alle dieci del mattino.
Così ho deciso di rinunciare al mio pranzo per fare un salto a Kreuzberg -non esattamente dietro casa- dal mio pescivendolo di fiducia -l'unico che conosco- e già che c'ero pure al Türkenmarkt per fare acquisti per la cenetta di ieri sera.
Ho trovato delle cozze grosse come meloni -non ho ancora capito se questo sia un buon segno ma devo dire che erano davvero buone- e ieri sera ci ho fatto un risottino, il piatto che credo di aver cucinato di più per tutto il 2007 e praticamente quasi mai da quando vivo a Berlino per i motivi che ho giá spiegato qui.
L'ultima -e forse unica- volta era stata circa un anno fa.
Era la prima volta che cucinavo per il mio uomo teutonico, una domenica pomeriggio mentre passeggiavamo per il centro gli avevo buttato là 'per caso' un invito a cena pseudo-dell-ultimo-minuto -in realtá erano due giorni che organizzavo, rassettavo, spignattavo-, naturalmente non dimenticando di decantare prima per filo e per segno le mie doti di cuoca italiana provetta -quello che avevo in mente in realtà era una cena di soli cavalli di battaglia... e già, mi piace vincere facile-.
Comunque, sarà stata l'emozione, sarà stata la sfiga, fatto sta che 'sto risotto sembrava non cuocersi mai.
Finché non mi sono accorta che... ehm... cioé... giravo il risotto da venti minuti sulla piastra spenta. Come se già non bastasse l'imbarazzo dei primi tempi.
Eccerto che la me la ricordo "La mia prima cenetta per lui"...
(questa ricetta partecipa alla raccolta di Elga "La tua prima cenetta per lui")
RISOTTO CON LE COZZE
Dosi (ovviamente) per due persone:
800 gr. di cozze
160 gr. di riso Carnaroli
3-4 pomodori San Marzano maturi
brodo vegetale o di pesce q.b.
mezzo bicchiere di vino bianco
2 scalogni
2 spicchi d'aglio
olio extra vergine d'oliva q.b.
burro q.b.
peperoncino q.b.
prezzemolo tritato q.b.
pepe nero q.b.
Pulire bene le cozze e farle cuocere a fuoco medio in una casseruola capiente finché non si saranno aperte (ci vogliono pochi minuti).
Togliere le cozze dai gusci e tenerle da parte.
Filtrare il liquido di cottura, tenerne da parte mezzo bicchiere e unire il resto al brodo caldo.
Soffriggere in un filo d'olio extra vergine d'oliva lo scalogno tritato finemente, due spicchi d'aglio interi e peperoncino a piacere.
Aggiungere i pomodori pelati e tagliati a pezzettini e mezzo bicchiere di liquido di cottura delle cozze filtrato e lasciar cuocere a fuoco medio.
Nel frattempo sciogliere una noce di burro in una padella a parte, aggiungere il riso e farlo tostare per qualche minuto girando continuamente.
Sfumare col vino bianco.
Unire il riso al pomodoro insieme a un mestolo di brodo girando continuamente.
Man mano che si asciuga aggiungere il brodo un mestolo per volta, sempre mescolando sino a fine cottura.
A un paio di minuti dalla fine della cottura aggiungere le cozze, il prezzemolo fresco tritato, il pepe nero ed aggiustare eventualmente di sale (potrebbe non essercene affatto bisogno perché le cozze e il loro liquido rendono il tutto già sufficientemente salato).
A cottura ultimata mantecare con una noce di burro.
POST AL VOLO: CROSTINI AVOCADO E MOZZARELLA DI BUFALA + TORTINI DI PATATE
giovedì 29 gennaio 2009
Yu-uhh!! Ho dovuto smanettare per tre giorni ma ce l'ho fatta: ora posso ricevere commenti!
Visto che tra dieci minuti dovrò abbandonare il pc proverò a pubblicare alla velocità della luce due ricettine dalla cena di ieri sera:
dei crostini avocado e mozzarella di bufala -copiati di sana pianta da Sigrid variando giusto giusto un cininino- e dei tortini di patate -gateau? gateaux? Non so una parola di francese e non ho il tempo di guuugolare, facciamo tortini e non se ne parla più- che hanno fatto da contorno a un semplice filetto alla piastra.
Purtroppo per i tortini non ho le dosi, ho fatto a occhio visto che ne sforno in quantità da quando ero in fasce -era il mio piatto preferito da bambina, un po' le mie madeleines-, ma posso garantire che sono semplicissimi da realizzare e non necessitano di dosi troppo precise.
La prossima volta cercherò di essere più precisa, promesso.
P.S. Le foto questa volta le ha fatte il mio uomo teutonico al quale 'sta storia del blog inizia a piacere quasi più che a me.
CROSTINI AVOCADO E MOZZARELLA DI BUFALA
Tostare per qualche minuto dei dischetti sottili di baguette, disporvi delle fettine di avocado -marinate per dieci minuti in succo di limone, lime e sale-, delle fettine di mozzarella di bufala, un filo d'olio extra-vergine d'oliva e una spolverata di pepe nero.
Passare di nuovo in forno per qualche minuto.
TORTINI DI PATATE
Per due tortini:
Mettere a bollire 4-5 patate di grandezza media senza sbucciarle.
Quando saranno morbide -sono pronte quando, infilando una forchetta, la polpa non oppone alcuna resistenza- pelarle e schiacciarle con lo schiacciapatate.
Aggiungere una noce di burro, una manciata abbondante di parmigiano, un pizzico di sale, pepe e impastare con le mani finché il composto sia omogeneo.
Stendere un primo strato di impasto sul fondo di una cocotte di 10-12 cm di diametro, aggiungere uno strato di prosciutto cotto e uno di mozzarella entrambi tagliati grossolanamente e coprire con un altro strato di patate.
Spolverare con pane grattugiato, parmigiano grattugiato e qualche fiocchetto di burro.
Cuocere in forno a 200° per mezz'oretta.
Etichette: antipasti, contorni, piatti vegetariani, stuzzichini
TORTA DI MELE
martedì 27 gennaio 2009
Ci vuole davvero un atto di fede per credere che la cosa gialla in questa foto terribile sia anche una torta buonissima.
Non vado molto d'accordo con la macchina fotografica -i miei amici lo sanno tutti che faccio fatica anche solo a mettere a fuoco i soggetti- ma ci tenevo a pubblicare la ricetta di questa torta perché è una delle cose più semplici e confortanti che abbia cucinato ultimamente.
E' una normalissima torta di mele, ma di quelle che profumano di infanzia e di divanoconcopertamentrefuoripiove.
TORTA DI MELE
2 uova intere
200 gr. di farina
140 gr. di zucchero
50 gr. di olio di semi
200 ml di panna fresca
2 mele
1 bustina di lievito
la buccia grattugiata di 1 limone
il succo di mezzo limone
30 gr. di mandorle affettate
Sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere l'olio, la panna, la farina, il succo e la buccia di limone grattugiata, le mandorle e il lievito.
Versare in uno stampo A CERNIERA (perché durante la cottura le mele tendono a scendere verso il fondo dello stampo attaccandosi e rendendo quindi difficoltosa la sformatura) imburrato, infarinato e leggermente spolverato di pangrattato e solo alla fine aggiungere le mele tagliate a tocchetti piuttosto grossi (diciamo 8 spicchi per mela) spingendole LEGGERMENTE verso il centro dell'impasto.
Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 45 minuti.
A cottura ultimata lasciare riposare nel forno spento per altri dieci minuti.
Spolverare a piacere con zucchero a velo.
NO COMMENT
Non c'è bisogno di aggiungere altro, leggete direttamente qui
e qui.
Questi sono i momenti in cui più gioisco di trovarmi dove mi trovo.
GIORNATA NERA
giovedì 22 gennaio 2009
E' mai possibile, in una sola serata, riuscire a
1)rompere tre delle sei uova appena comprate
2)sciogliere mezzo sacchetto della spesa sulla piastra di ceran dimenticata accesa
3)mandare in un milione di frantumi un contenitore di vetro pieno di riso
4)semi-allagare la cucina
5)cucinare una zuppa immangiabile -per immangiabile intendo dal fornello alla pattumiera in tempo due secondi-
6)cucinare un arrosto sì, mangiabilissimo -anzi, devo dire davvero buono!- ma tremendo da vedersi e per questo non immortalabile
e la mattina successiva a
1)arì-carbonizzare la piastra di ceran col latte dimenticato -e quindi strabordato- dal pentolino
2)rovesciare la caffettiera piena di caffè appena preparato così da imbrattare nuovamente la microscopica e labirintica cucina giusto dieci minuti prima di andare a lavoro?
E' MAI POSSIBILEEEE?
In ogni caso se i miei piani di oggi prevedevano un bel triplo post -zuppa (sgrunt!), arrosto (sigh!) e torta caprese (yu-huuu!!)- mi rimane da pubblicare la sola impresa che ieri non mi abbia deluso, la caprese.
Dentro rimane umida, quasi cremosa, si scioglie in bocca.
E' profumatissima e non si usano né farina né lievito.
Per chi ama il cioccolato è un sogno ma una fettina minuscola sazia come un pasto completo, occhio!
TORTA CAPRESE
5 uova
200 gr. di cioccolato fondente
200 gr. di mandorle tritate
180 gr. di burro
160 gr. di zucchero
30 gr. di fecola di patate
40 gr. di cacao amaro
zucchero a velo q.b.
Sciogliere insieme il cioccolato e il burro a bagnomaria.
Sbattere bene i tuorli d'uovo con lo zucchero.
Aggiungere il cacao amaro, le mandorle tritate, il cioccolato e il burro fuso, la fecola di patate e in ultimo gli albumi precedentemente montati a neve.
Cuocere in forno già caldo a 160° per 40-45 minuti.
Lasciare raffreddare e spolverizzare con un po' di zucchero a velo.
SPEEDY LUNCH
martedì 20 gennaio 2009
Io sono soddisfattissima invece: piatto semplice, squisito e soprattutto velocissimissimissimissimo.
In una sola ora di pausa pranzo sono riuscita a tornare a casa -ok, ok, abito a 500 mt dal mio posto di lavoro- a cucinare, a scattare due foto, a gustarmi il pranzetto, un caffè e a tornare in ufficio!
Saltare una zucchina tagliata a pezzetti piccoli per qualche minuto a fiamma alta in una padella con un po' di olio extra vergine d'oliva.
In una ciotola sbattere bene -meglio se con uno sbattitore elettrico- un tuorlo d'uovo con abbondante parmigiano (o pecorino) e pepe nero.
Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua bollente salata, scolarli al dente e rimetterli sul fuoco con pochissima acqua di cottura e le zucchine e mescolare bene per un minuto.
Servire con una spolverata di parmigiano.
RAVIOLI CON PERE, GORGONZOLA E NOCI
lunedì 19 gennaio 2009
Buon anno!
Torno finalmente a postare dopo una lunga pausa dovuta
a) alle meritate vacanze -una settimana in Calabria passata a letto con la febbre dal primo all'ultimo minuto e dieci giorni in California passati fantasticamente al caldo mentre a Berlino imperversavano tempeste di neve e temperature fino ai -20 gradi!- e
b) alla mancanza della macchina fotografica da troppo tempo in riparazione ma finalmente tornata tra le mie mani.
Volevo disperatamente provare il nuovo attrezzino tagliapasta speditomi dalla mia sorellina e così son venuti fuori questi ravioli gorgonzola/pere/noci buonissimi. Non vedo l'ora di rifarli.
Dosi abbondanti per 2 persone:
per la pasta all'uovo:
300 gr. di farina 00
20 gr. di semola di grano duro
3 uova
1 pizzico di sale
1 albume
per il ripieno:
1 pera
150 gr. di gorgonzola
40 gr. di noci tritate
1 noce di burro
2 cucchiaini di zucchero
pepe nero q.b.
per il condimento:
burro q.b.
salvia q.b.
25 gr. di noci tritate
parmigiano grattugiato q.b.
Mescolare le due farine con un pizzico di sale e formare una fontana.
Rompere le uova al centro della fontana e incorporarle prima delicatamente con una forchetta, poi per una decina di minuti con le mani fino ad ottenere un composto elastico.
Lasciare riposare per un'oretta. Nel frattempo preparare il ripieno.
Cuocere la pera tagliata a cubetti molto piccoli in un pentolino con una noce di burro e due cucchiaini di zucchero mescolando spesso. Dopo una ventina di minuti -e comunque quando lo zucchero si sarà sciolto e la pera ammorbidita- togliere dal fuoco e incorporare il gorgonzola, 50 gr. di noci tritate finemente e una grattugiata di pepe nero fino a ottenere un composto morbido.
Stendere col mattarello una sfoglia sottilissima.
Distribuire con un cucchiaino su metà della superficie della sfoglia dei mucchietti di ripieno a distanza regolare.
Spennellare l'albume negli spazi tra i vari mucchietti di ripieno. In questo modo i ravioli non si apriranno durante la cottura.
Ricoprire con l'altra metà della sfoglia.
Tagliare i ravioli con l'apposito attrezzino -o con la rotella tagliapasta dentellata-.
Sciogliere in una padella una noce di burro e aggiungere le foglie di salvia. Lessare i ravioli in abbondante acqua bollente salata, scolarli con la schiumarola, unirli alla salsa burro/salvia, aggiungere il resto delle noci tritate e saltare in padella per un paio di minuti. Servire con una spolverata di parmigiano.
Etichette: pasta, pasta fresca, pasta ripiena, piatti vegetariani, primi
Di quella volta che ho scoperto il romanesco
lunedì 29 dicembre 2008
Il cavolo romanesco non l'avevo mai provato.
Eppure ha delle forme così accattivanti e perfette che la curiosità mi mangiava.
E cosí ecco due ricettine veloci: una zuppa e un mini-soufflé.
La prima è una zuppetta semplice e saporita a base di romanesco, porri e patate.
Per il soufflé... bè, era la prima volta e si vede!!
Lo so, lo so che un buon soufflé dovrebbe essere bello alto e gonfio ma giuro che lo é stato... per 30 secondi.
La fortuna del principiante mi ha concesso almeno di vederlo crescere, forse ho peccato di presunzione sperando di riuscire pure a immortalarlo mentre faceva bella mostra di cotanta pomposità.
La ricetta l'ho presa qui, ho solo sostituito il romanesco agli asparagi della ricetta originale. La zuppa qui sotto.
SOUFFLE' DI ROMANESCO E GORGONZOLA PICCANTE
ZUPPA DI ROMANESCO, PORRI E PATATE
burro q.b.
porri 100 gr.
patate 150 gr.
romanesco 150 gr.
brodo vegetale q.b.
sale
pepe
erba cipollina
Far appassire con una noce abbondante di burro i porri affettati sottilmente.
Aggiungere le patate tagliate a fettine sottili e il romanesco a tocchetti.
Dopo qualche minuto coprire col brodo vegetale e far cuocere per 20-30 min a fuoco medio finché le verdure saranno morbide.
Passare al mixer tre quarti della zuppa e rimetterla sul fuoco insieme alla zucca non frullata tenuta da parte.
Aggiungere sale e pepe e servire con una spolverata di erba cipollina.
BUONE FESTE!!
giovedì 25 dicembre 2008
Natale!
Come ogni anno sono tornata a casetta mia in Calabria per trascorrerlo con la mia famiglia e per il secondo anno consecutivo mi sono ammalata e sono costretta a passarmi a letto con 40 di febbre i pochi giorni che volevo dedicare ad amici e parenti. Niente male!
Annoiata posto da sotto le coperte qualche foto di dolci natalizi tipici calabresi che ci sono arrivati in dono in questi giorni dalle zie.
La preparazione di questi dolci -in quantità industriali- qui da noi anni fa impegnava tutte le donne di famiglia per giorni e giorni.
Poi, si sa, col tempo le tradizioni si perdono, si parte, ci si dimentica dei cari rituali natalizi; ma è sempre così bello ritrovarli ogni anno per qualche giorno tornando a casa, tra le carte lucide dei regali e l’odore di cannella, tra le lucine colorate dell’albero e la tombola coi bambini.
Pubblicherò più avanti le ricette complete della PITTANCHIUSA, dei CRUSTOLI e dei BRUTTI MA BUONI che vedete in queste foto.
Per ora il mio sentito augurio di un sereno Natale a tutti.
LA PITTA 'NCHIUSA




GNOCCHETTI SARDI CON RAGU' DI SALSICCIA, PANCETTA E PISELLI:
domenica 21 dicembre 2008
Da poco più di un anno vivo a Berlino.
Città meravigliosa per mille e più motivi -di cui parlerò un'altra volta- ma da quando vivo qui mi tocca fare la spesa in almeno sette supermercati diversi. Più negozi specializzati, gastronomie italiane, grandi magazzini del lusso culinario e chi più ne ha più ne metta.
Perchè tanti dei prodotti di più facile reperibilità in Italia qui sono merce rara: introvabili o, quando si trovano, costosi come gioielli.
Ad esempio prendi il sale grosso -non sto parlando di raffinatezze ricercate ma del comunissimo sale grosso da 20 centesimi di euro-: qua si trova solo nei piccoli negozietti italiani che vendono pasta, caffè e pochi altri prodotti nostrani -sempre gli stessi peraltro- o negli immensi piani dedicati al cibo di certi grandi magazzini -come il KaDeWe, ma anche di questo parlerò un'altra volta- provvisti di -quasi- ogni ben di Dio. E può costare fino a 2,50 euro!! 10 volte tanto!
Prendi le nostre comunissime cozze: un giorno che il raptus 'vogliadicozze' si era impossessato di me come di una donna incinta sono andata nell'unico posto che poteva averle fuori stagione -questo non significa che durante stagione vadano via come il pane, è comunque piuttosto difficile trovarle e costano sempre un occhio della testa-: 18 euro/Kg! Non così male considerando che il cartellino davanti alle vongole diceva invece 37 euro/Kg! La voglia me la sono fatta naturalmente passare...
Prendi un qualunque riso da risotto: carnaroli, vialone, arborio... nessuna traccia di tutto ciò nei supermercati tedeschi -in compenso la corsia pasta/riso dei supermercati di qua è fornita di ogni sorta di riso cinese, giapponese, thailandese e vi dicendo-.
La lista si allunga fino all'infinito.
Il lato positivo è che qui posso trovare praticamente ovunque ogni genere di frutta esotica, ogni possibile prodotto asiatico, una miriade di salse, spezie, intingoli delle cucine dalle più variegate provenienze. Mica male, sarà un periodo di sperimentazioni.
Però non nascondo che spesso mi manca potermi mettere ai fornelli a preparare quei gustosissimi piatti di famiglia, certe prelibatezze della nostra tradizione, molte delle allettanti ricette che vedo sui vari libri o blog di cucina italiani.
Non è una lamentela questa, cito questo piccolo impiccio -normalissimo quando si sceglie di vivere in un'altra nazione- solo per riuscire a trasmettere un po' meglio il mio entusiasmo nel trovare finalmente a Berlino la SEMOLA DI GRANO DURO -come dicevo, niente di incredibilmente raro o pregiato-!
Posso finalmente depennarla dalla lista delle cose da comprare in Italia quando mi capita di tornarci e dalle richieste assurde che faccio puntualmente ad amici e parenti che vengono quassù a trovarmi.
E quindi: che pasta fatta in casa sia!
Quando ero bambina il rito della pasta fatta in casa si svolgeva ogni domenica.
Alla mia cara nonna il compito di impastare, tirare la sfoglia, preparare il condimento. A me, la sua piccola assistente, quello di realizzare i cordoni di pasta, di tagliarli a pezzettini, di pasticciare con la farina e naturalmente di rubare a ogni sua minima distrazione tutta la pasta cruda che potessi ingurgitare prima di farmi venire quei terribili mal di pancia.
Ghocchetti sardi con ragù di salsiccia, pancetta e piselli
Per gli gnocchetti:
semola di grano duro 500 gr.
acqua calda 250 gr.
sale q.b.
Per il ragù:
cipolla 1
aglio 1 spicchio
olio extra vergine d'oliva q.b.
pancetta affumicata a cubetti 100 gr.
carne macinata 200 gr.
salsiccia fresca 200 gr.
piselli 100 gr.
sale q.b.
pepe q.b.
peperoncino fresco q.b.
Versare la farina sulla spianatoia con un po' di sale.
Aggiungere poco a poco l'acqua e impastare per 10-15 min.
Lasciare riposare per mezz'oretta l'impasto coperto da un canovaccio pulito.
Formare dei cordoncini di impasto di 1 cm circa di diametro.
Tagliare ogni cordoncino in pezzettini di circa 1 cm.
Per dare alla pasta la caratteristica forma dello gnocchetto rigato esiste uno speciale attrezzo, una specie di chitarrina di legno con scanalature. Io non ce l'avevo e ho usato una tovaglietta di bambù e il risultato è stato perfetto lo stesso.
Mettere un pezzettino di impasto sulla tovaglietta, schiacciarlo con un dito e strisciare forte sulle scanalature in modo che si arrotoli su se stesso.
Procedere così per tutti i pezzettini di impasto e lasciare riposare gli gnocchetti su un vassoio spolverato di semola di grano duro.
Nel frattempo mettere a bollire l'acqua e preparare il ragù.
Far appassire una cipolla tagliata sottile e uno spicchio d'aglio in olio extra vergine d'oliva.
Aggiungere la carne macinata e la salsiccia fresca sbriciolata e far rosolare.
Aggiungere la pancetta precedentemente rosolata in padella per qualche minuto senza aggiunta di grassi e i piselli -anch'essi precedentemente saltati in una padella a parte con un po' d'olio-.
Aggiungere sale, pepe e peperoncino e fare cuocere ancora un po' aggiungendo, se necessario, qualche cucchiaiata di acqua bollente della pasta.
Cuocere gli gnocchetti, condirli col ragù e una spolverata di parmigiano.
UNA MATTINA COME TANTE...
venerdì 12 dicembre 2008
Di ritorno da una deliziosa cenetta thai ieri sera posteggio l'auto sotto casa, appena davanti a un grosso carretto, di quelli da rimorchio.
Stamattina, in ritardo come ogni giorno della mia vita, corro alla macchina, metto in moto e parto e l'unica cosa che mi gira per la testa è: “quanti minuti di ritardo quest'oggi?“.
Dopo circa duecento metri decido -finalmente!- di chiedermi da dove venga questo rumore infernale che sento da un pezzo... guardo nello specchietto retrovisore e... il carretto mi sta seguendo!!
Si vede che si è affezionato, non so, fatto sta che me lo sto trascinando in giro per la città.
Chiamo un collega per avvisare che tarderò -più del solito- e lui, mettendo giù il telefono, addirittura mi ringrazia -perché gli ho accordato il permesso di spiegare ai miei capi anche PERCHE' sono in ritardo-.
Nel frattempo il mio eroe -il mio premuroso ragazzo pure infortunato e dolorante per via di un incidente sulla neve- arriva in mio soccorso liberandomi dal carretto molesto che voleva farsi rubare ad ogni costo.
Lo parcheggiamo, a spinta, 300 mt più avanti... non oso immaginare la faccia del proprietario che quando tornerà a riprenderselo penserà prima che glielo hanno rubato e poi lo troverà solamente... spostato -che razza di scherzo sarà mai questo?-!
Naturalmente quando arrivo in ufficio i colleghi del mio piano -capi compresi- mi accolgono con un fragoroso applauso e risate grasse di ogni sorta.
Sorrido e confortata penso che la Germania non mi ha ancora cambiata.
P.S. Il mio premuroso eroe si merita come ricompensa una bella cenetta italiana stasera: il mio cavallo di battaglia, i cannelloni.
Cannelloni al ragù
Per le crêpes (dosi per circa 20 crêpes):
uova intere 3
bicchieri di latte 3
farina bianca 225 gr.
olio extra-vergine d'oliva 1 cucchiaio
noce moscata grattugiata q.b.
sale q.b.
Per il ragù:
carne macinata 500gr.
cipolla 1
spicchio d'aglio 1
pezzetto di carota 1
pezzetto di sedano 1
olio extra-vergine d'oliva q.b.
vino bianco mezzo bicchiere
pomodori pelati 600 gr.
sale q.b.
pepe q.b.
noce moscata q.b.
Altri ingredienti per il ripieno:
provola 500 gr.
parmigiano grattugiato q.b.
salsa bechamel 500 gr.
Per il sugo di pomodoro:
spicchio d'aglio 1
olio extra-vergine d'oliva q.b.
passata di pomodoro 500 gr.
sale q.b
1. Preparare la pastella mescolando tutti gli ingredienti fino ad ottenere una crema liscia e omogenea. Lasciare riposare mezz'oretta.
2. Nel frattempo preparare il ragù:
Fare appassire in olio extra vergine d'oliva una cipolla, un pezzetto di carota, un pezzo di gambo di sedano (il tutto tritato finemente) e uno spicchio d'aglio intero.
Aggiungere la carne macinata e farla rosolare a fuoco vivo.
Quando la carne avrà preso un bel colore marrone aggiungere mezzo bicchiere abbondante di vino bianco precedentemente 'dealcolizzato' (prima di aggiungerlo alla preparazione lo si fa bollire cinque minuti perché perda il suo alcol e quindi il suo sapore acido) e, una volta evaporato, aggiungere i pelati schiacciati con la forchetta o la passata di pomodoro (naturalmente se avete in casa dei bei pomodori maturi potete preparate il ragù con questi, niente di meglio). Salare, pepare, aggiungere una spruzzatina di noce moscata grattugiata.
Far cuocere abbastanza a lungo perché il ragù venga piuttosto denso, poi lasciar raffreddare e filtrare (servendosi di uno scolapasta) perché perda la parte liquida in eccesso. Il ripieno delle crêpes dovrà essere infatti il più compatto possibile.
3. A parte preparare un semplice sugo di pomodoro scaldando in padella uno spicchio d'aglio in olio extra vergine d'oliva, aggiungendo poi la passata di pomodoro e un pizzico di sale e facendo cuocere sino a ottenere un sugo più o meno denso.
4. Cuocere le crêpes:
Scaldare per qualche minuto una piccola padella antiaderente, far sciogliere mezzo cucchiaino di burro e distribuirlo con l'aiuto di un pezzo di carta assorbente.
Versare un po' di impasto nella padella e subito rotearla con movimenti veloci per distribuire uniformemente l'impasto. Dopo circa mezzo minuto staccare delicatamente il bordo della crêpe dalla padella (con l'aiuto di una spatolina di legno) e girarla. Far cuocere per altri 20 secondi. Mescolare di tanto intanto la pastella durante la preparazione delle crêpes.
Disporre le crêpes su una tovaglia pulita e far raffreddare.
5. Distribuire su ogni crêpe una spruzzatina di noce moscata grattugiata, una di parmigiano grattugiato, un cucchiaio abbondante di ragù, qualche cubetto di provola (o altro formaggio simile ma non usate la mozzarella perché troppo acquosa, soprattutto se in combinazione con le crêpes) e un ciuffo di bechamel.
6. Arrotolare le crêpes e distribuirle una di fianco all'altra in una pirofila precedentemente cosparsa di sugo di pomodoro, un po' di salsa bechamel e una spruzzata di parmigiano grattugiato.
7. Ricoprire le crêpes con un nuovo strato di sugo di pomodoro, bechamel, parmigiano grattugiato e passare in forno già caldo a 180° per 30-40 minuti.
A fine cottura lasciare riposare 10-15 minuti nel forno spento perché non siano troppo liquide e non si rompano al momento di servire in tavola.
Scaldate in forno il giorno dopo sono ancora più buone.
Queste dosi sono per 20 o più cannelloni, più di una teglia quindi.
Le teglie che non consumerete subito potete tranquillamente conservarle in freezer.
All'occorrenza basterà scongelarle qualche ora prima e passarle in forno caldo a 180° per 30-40 minuti.
Io di solito quando decido di affrontare questa impresa titanica -la preparazione è piuttosto lunga, di solito scelgo la solita casalinga grigia domenica... non troppo difficile incapparci qua in Germania!- aumento a piacere le dosi così da avere sempre pronte in freezer teglie di cannelloni in quantità da tirar fuori al momento opportuno.
Sono l'ideale quando dovete cucinare per molte persone perché si possono preparare in anticipo -alleggerendovi notevolmente il lavoro il giorno della cena- ma anche praticissimi se li dividete in piccole teglie mono/bi-porzione che tirerete fuori ogni volta che avrete voglia di qualcosa di gustoso ma non il tempo di cucinarvelo.
Vi renderete conto al primo assaggio di quanto valga la pena impiegarci tutto questo tempo.
In anni e anni di carriera “cannellonica“ non ho ancora trovato una sola persona che non ne sia andata pazza.