IL CIAMBELLONE PIU' SOFFICE DEL MONDO
martedì 27 ottobre 2009
Avete presente quella famosa casalinga di Voghera che mica sceglie il detersivo qualunque lei, eh no, lei sceglie quello che lava più bianco?! Più o meno sono io.
Se l'incarto del cioccolato o l'etichetta del vino sono raffinati ed eleganti io non riesco a fare a meno di pensare, almeno per un attimo, che siano più buoni e pregiati di altri e se la confezione dei biscotti mi racconta che sono davvero buonisssssssssssimi per un secondo io penso che non può non essere vero se c'è scritto lì.
Non è che non badi a tutti gli altri aspetti, è solo che tutto quello che c'è intorno a un prodotto su di me un certo richiamo ce l'ha, non posso farci nulla.
Immaginatevi quando ho letto del famoso CIAMBELLONE PIU' SOFFICE DEL MONDO di Adelaide Melles!
Miiiiiiiiii, dice che è il più soffice del mondo, può non essere vero?
DOVEVO provare.
Se sia il più soffice del mondo non lo so, di sicuro è il più soffice che abbia provato finora e stamattina, al suo quinto giorno, era ancora morbido morbido come appena sfornato.
Riporto qui sotto la ricetta di Adelaide con qualche piccola modifica.
250 gr. di zucchero
250 gr. di farina
3 uova
130 gr. di olio di semi
130 gr. di acqua
1 bustina di lievito
1 bicchierino di rum
la buccia grattugiata di un limone non trattato
mezza fava Tonka grattugiata
zucchero a velo q.b.
Sbattere le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose.
Aggiungere l'olio, l'acqua, il rum, la farina, la fava Tonka, la buccia grattugiata di limone ed infine il lievito setacciato.
Versare il composto in uno stampo da ciambella imburrato e infarinato e cuocere in forno caldo a 190°C per circa 45 minuti (fare la prova dello stecchino).
Spolverizzare a piacere con dello zucchero a velo.
FILEJA TROPEANA ALLA CIPOLLA ROSSA CON POLPETTINE MORBIDE DI MELANZANE
giovedì 22 ottobre 2009

Uomo Teutonico non è uno di troppe parole e direi che non è nemmeno una tragedia considerando che ci sono già io a parlare per me, per lui e per un'intera squadra di calcio.
Uomo Teutonico però è anche uno che per esprimere il suo gradimento nei confronti di qualunque cosa fa degli sforzi innominabili per farsi uscire al massimo un 'mmm... yes, very nice'.
Lo conosco abbastanza da aver imparato a capire che è sincero nell'esprimere un giudizio: se qualcosa non lo fa impazzire lo dice senza problemi, se dice 'mmm... very nice' con la faccia di uno che sta guardando Biscardi alla tv bisogna credergli perché lo pensa sul serio.
Capirete però la mia sorpresa quando, mangiando questa pasta, ha iniziato spontaneamente una catena di: 'Mmmm.... Fantastic!! It's really really good! Oh, that's amazing!...Sehr lecker! Wow! Incredible!' e via dicendo.
Si vede che quelle polpettine morbide morbide hanno reso questa pasta davvero speciale.
O forse è a lui che, non essendo troppo abituato ai sapori mediterranei, dev'essere sembrata chissà che.
O forse lo avevano rapito gli alieni, drogato e rispedito al mittente carico di entusiasmi mai visti.
Fatto sta che se l'è pappata, ha fatto il bis e ha profuso lodi a non finire.
Per questa ricetta sono sono riuscita finalmente ad utilizzare questa pasta comprata la scorsa estate in Calabria, la fileja tropeana alle cipolle rosse. Condita con un sughino alle melanzane e delle polpettine così morbide che si tagliano con un grissino.
Perdonate le foto, la luce di sera è quella che è e non sono riuscita proprio a fare di meglio.
FILEJA TROPEANA ALLA CIPOLLA ROSSA CON SUGO ALLE MELANZANE E POLPETTINE MORBIDE DI MELANZANE
Per le polpettine:
2 melanzane
parmigiano grattugiato q.b.
pangrattato q.b.
1 cucchiaio di farina
sale q.b.
pepe q.b.
olio di arachidi per friggere q.b.
Per il sugo di pomodoro:
olio extra vergine d'oliva q.b.
1 spicchio d'aglio
1 barattolo di polpa di pomodoro (o pelati o passata di pomodoro)
sale q.b.
pepe q.b.
peperoncino q.b.
200 gr. di fileja Tropeana alla cipolla rossa (o altra pasta fresca tipo strozzapreti, trofie, cavatelli, maccheroni al ferro)
parmigiano grattugiato q.b.
Lavare e asciugare le melanzane.
Bucherellarne la buccia con una forchetta e cuocerle in forno molto caldo per un'oretta girandole ogni tanto.
Quando saranno diventate morbide sfornarle, tagliarle a metà, prelevarne tutta la polpa con un cucchiaio e sistemarla in una ciotola.
Con lo sbattitore elettrico (o nel mixer) ridurla quasi in crema.
Aggiungere un pugno di pangrattato, la farina, qualche cucchiaio di parmigiano grattugiato, sale e pepe e impastare bene con le mani. Aggiungere parmigiano e pangrattato se necessario sino a raggiungere la giusta consistenza, che dovrà essere morbida, appena compatta.
Nel frattempo preparare il sugo di pomodoro:
Scaldare uno spicchio d'aglio in un filo d'olio extra vergine d'oliva, aggiungere poi la passata di pomodoro (o la polpa o i pelati passati al passaverdure), un pizzico di sale, peperoncino a piacere e far cuocere sino a ottenere un sugo abbastanza denso.
Formare le polpettine con l'aiuto di due cucchiai o cucchiaini (non sono abbastanza compatte per formarle con le mani) e friggerle in abbondante olio caldo, girandole una volta, finché diventino belle dorate.
Farle asciugare su carta assorbente.
Tuffare quattro/cinque polpettine -che avrete fatto cuocere un po' meno a lungo delle altre perché rimangano più morbide- nel sugo e mescolare bene perché si sbriciolino fondendosi col pomodoro.
Cuocere la pasta secondo i tempi indicati dalla confezione.
Condire col sugo, le polpettine e un'abbondante manciata di parmigiano grattugiato.
Etichette: pasta, pasta fresca, piatti vegetariani, primi
ZUPPETTA DI PASTINACHE CON CHIPS DI PASTINACA
mercoledì 14 ottobre 2009

4°C.
Il piumone quest'anno dal letto non l'ho mai tolto, il forno non ho mai smesso di accenderlo e il comfort food non me lo sono mai fatto mancare. Insomma, l'arrivo dell'inverno non mi ha colta di sorpresa.
Ora però siamo a guanti e riscaldamento acceso. Brrrrrr.
Iniziamo a consolarci con tante tante zuppe e fiumi di cioccolata calda.
Questa vellutata è di pastinaca, la mia radice preferita in assoluto.
L'aspetto è praticamente quello della radice di prezzemolo, è solo un po' più piccola.
Cruda ha un odore molto simile a quello delle carote, cotta ha un sapore dolciastro che ricorda vagamente quello delle castagne e una consistenza eccezionalmente vellutata, simile a quella delle patate farinose.
Non vedo l'ora di rifarla questa zuppetta.
ZUPPETTA DI PASTINACHE CON CHIPS DI PASTINACA
Per 2:
3 pastinache
2 scalogni
olio extra vergine d'oliva q.b.
sale q.b.
pepe q.b.
brodo vegetale q.b.
Sbucciare le pastinache con un pelapatate, tenerne da parte una mezza per la decorazione e tagliare il resto a cubetti.
Soffriggere lo scalogno tritato finemente in un filo d'olio extra vergine d'oliva, aggiungere le pastinache tagliate a cubetti e lasciar andare sul fuoco medio per qualche minuto con qualche cucchiaio di acqua calda.
Coprire con brodo vegetale leggero e lasciar cuocere con coperchio per circa 25 minuti (o finché le pastinache siano diventate morbide e il brodo si sia ridotto quasi del tutto).
Passare al mixer. Salare, pepare e rimettere sul fuoco basso per pochi minuti.
Nel frattempo preparare le chips di pastinaca.
Con un pelapatate affettare la mezza pastinaca tenuta da parte, sistemare le fettine su una placca da forno e cospargerle con olio extra vergine d'oliva, sale, pepe e rosmarino tritato.
Infornare a 200°C per 10-15 minuti.
Decorare la zuppa con le chips di pastinaca.
CAKE AL CAFFE'
lunedì 12 ottobre 2009

La smetto di fare promesse, tanto non sono in grado di mantenerle.
Prima le vacanze, poi gli strascichi d'estate e le ultime giornate di luce che mi hanno trascinata sempre fuori di casa, poi i recenti frenetici giretti per l'Europa e per concludere in bellezza lo smarrimento della macchina fotografica che mi ha impedito di fotografare i manicaretti degli ultimi tempi.
Certo, anche la solita pigrizia ha fatto la sua... e ora ho tanta di quella roba da pubblicare che non so da che parte iniziare.
Partiamo da questo plum cake al caffè, perché è davvero fenomenale.
Solo la vista della foto pubblicata qualche tempo fa da Paoletta mi aveva fatto sbavare... non vi dico il piacere gustarselo tiepido di domenica mattina accompagnato da questa salsina e da un caffè bollente.
CAKE AL CAFFE'

Per il cake:
200 gr. di zucchero
3 uova medie
150 gr. di farina 00
100 gr. di fecola
10 gr. di lievito in polvere
una caffettiera di caffè per due persone
100 gr. di burro
40 gr. di olio di mais
5 cucchiaini colmi di caffè solubile
Per la salsa cioccolato/caffè:
3-4 cucchiai di acqua
1 cucchiaino di burro
1-2 cucchiaini di caffè solubile
3-4 cucchiai di latte caldo
qualche cubetto di cioccolato fondente
Preparare il caffè e, mentre è ancora caldo, disciogliervi 5 cucchiaini colmi di caffè solubile. Lasciare raffreddare.
Sbattere i tuorli con lo zucchero e un goccio di caffè, poi sempre montando unire il burro fuso raffreddato.
Incorporare farina, fecola e lievito setacciati e pian piano aggiungere la soluzione dei due caffè.
Aggiungere l'olio.
Montare a neve gli albumi e unirli delicatamente al composto.
Versare nello stampo da plumcake imburrato e infarinato.
Infornare a 200°/210°C per i primi 20-25 minuti, quando si sarà alzato bene e si sarà formata la spaccatura centrale abbassare a 180°C e proseguire la cottura per circa altri 25 minuti (fare sempre la prova stecchino).
Salsa al caffè:
Cuocere a bagnomaria un cucchiaino di burro, 3-4 cucchiai di acqua, qualche cubetto di cioccolato fondente, uno o due cucchiaini di caffè solubile, 2-3 cucchiai di latte caldo.
Servire calda sulle fette di dolce.