FILEJA TROPEANA ALLA CIPOLLA ROSSA CON POLPETTINE MORBIDE DI MELANZANE
giovedì 22 ottobre 2009

Uomo Teutonico non è uno di troppe parole e direi che non è nemmeno una tragedia considerando che ci sono già io a parlare per me, per lui e per un'intera squadra di calcio.
Uomo Teutonico però è anche uno che per esprimere il suo gradimento nei confronti di qualunque cosa fa degli sforzi innominabili per farsi uscire al massimo un 'mmm... yes, very nice'.
Lo conosco abbastanza da aver imparato a capire che è sincero nell'esprimere un giudizio: se qualcosa non lo fa impazzire lo dice senza problemi, se dice 'mmm... very nice' con la faccia di uno che sta guardando Biscardi alla tv bisogna credergli perché lo pensa sul serio.
Capirete però la mia sorpresa quando, mangiando questa pasta, ha iniziato spontaneamente una catena di: 'Mmmm.... Fantastic!! It's really really good! Oh, that's amazing!...Sehr lecker! Wow! Incredible!' e via dicendo.
Si vede che quelle polpettine morbide morbide hanno reso questa pasta davvero speciale.
O forse è a lui che, non essendo troppo abituato ai sapori mediterranei, dev'essere sembrata chissà che.
O forse lo avevano rapito gli alieni, drogato e rispedito al mittente carico di entusiasmi mai visti.
Fatto sta che se l'è pappata, ha fatto il bis e ha profuso lodi a non finire.
Per questa ricetta sono sono riuscita finalmente ad utilizzare questa pasta comprata la scorsa estate in Calabria, la fileja tropeana alle cipolle rosse. Condita con un sughino alle melanzane e delle polpettine così morbide che si tagliano con un grissino.
Perdonate le foto, la luce di sera è quella che è e non sono riuscita proprio a fare di meglio.
FILEJA TROPEANA ALLA CIPOLLA ROSSA CON SUGO ALLE MELANZANE E POLPETTINE MORBIDE DI MELANZANE
Per le polpettine:
2 melanzane
parmigiano grattugiato q.b.
pangrattato q.b.
1 cucchiaio di farina
sale q.b.
pepe q.b.
olio di arachidi per friggere q.b.
Per il sugo di pomodoro:
olio extra vergine d'oliva q.b.
1 spicchio d'aglio
1 barattolo di polpa di pomodoro (o pelati o passata di pomodoro)
sale q.b.
pepe q.b.
peperoncino q.b.
200 gr. di fileja Tropeana alla cipolla rossa (o altra pasta fresca tipo strozzapreti, trofie, cavatelli, maccheroni al ferro)
parmigiano grattugiato q.b.
Lavare e asciugare le melanzane.
Bucherellarne la buccia con una forchetta e cuocerle in forno molto caldo per un'oretta girandole ogni tanto.
Quando saranno diventate morbide sfornarle, tagliarle a metà, prelevarne tutta la polpa con un cucchiaio e sistemarla in una ciotola.
Con lo sbattitore elettrico (o nel mixer) ridurla quasi in crema.
Aggiungere un pugno di pangrattato, la farina, qualche cucchiaio di parmigiano grattugiato, sale e pepe e impastare bene con le mani. Aggiungere parmigiano e pangrattato se necessario sino a raggiungere la giusta consistenza, che dovrà essere morbida, appena compatta.
Nel frattempo preparare il sugo di pomodoro:
Scaldare uno spicchio d'aglio in un filo d'olio extra vergine d'oliva, aggiungere poi la passata di pomodoro (o la polpa o i pelati passati al passaverdure), un pizzico di sale, peperoncino a piacere e far cuocere sino a ottenere un sugo abbastanza denso.
Formare le polpettine con l'aiuto di due cucchiai o cucchiaini (non sono abbastanza compatte per formarle con le mani) e friggerle in abbondante olio caldo, girandole una volta, finché diventino belle dorate.
Farle asciugare su carta assorbente.
Tuffare quattro/cinque polpettine -che avrete fatto cuocere un po' meno a lungo delle altre perché rimangano più morbide- nel sugo e mescolare bene perché si sbriciolino fondendosi col pomodoro.
Cuocere la pasta secondo i tempi indicati dalla confezione.
Condire col sugo, le polpettine e un'abbondante manciata di parmigiano grattugiato.
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TAGLIATELLE GIALLE CON ASPARAGI E CRUDO
lunedì 8 giugno 2009

Devo dire che questo post mi è costato un bel po' di fatica.
Già, perché la sottoscritta -d'ora in poi, per brevità, 'il genio'- ha scelto di preparare queste tagliatelle fatte in casa proprio quel giorno che:
-si era svegliata all'alba
-aveva saltato la pausa pranzo per correre in banca, in posta e in tutti quei posti che ti fanno perdere tempo e pazienza solo per attendere nervosamente in fila il tuo turno
-aveva il frigo completamente vuoto e quindi si rendeva necessaria dopo il lavoro una spesa con tempi da Gran Premio (incluso pit stop da 20 minuti, ripeto 20, per comprare UNA SOLA fetta di prosciutto dal salumiere più lento del mondo... Laura, tu sai che non scherzo)
-aveva tempo un'ora e mezza scarsa per preparare la cena e consumarla perché poi doveva correre ad un compleanno.
Tutte queste complicazioni non hanno fermato il nostro piccolo genio che ha deciso di buttarsi comunque eroicamente nell'impresa... ma avreste dovuto vedere il suo faccino quando alla fine dell'opera, tutto trafelato -e sudato- si è accorto di non avere con sé la macchina fotografica!
Qualcuno giura di averlo sentito esclamare, mentre fingeva di mantenere la calma: 'Corcà che lo rifaccio per metterlo sul blog!'.
E siccome la coerenza è tutto, tempo due giorni ed ecco la ricetta corredata di servizio fotografico.
TAGLIATELLE AGLI ASPARAGI E CRUDO DI PARMA CON FONDUTA DI PARMIGIANO ALLO ZAFFERANO
Per due:
Per la pasta all'uovo:
1 uovo
100 gr. di farina di farina 00
un pizzico di sale
10 gr. di semola di grano duro
Per la fonduta di parmigiano:
100 ml di panna fresca
2-3 cucchiai di latte
50 gr. di parmigiano grattugiato
mezza bustina di zafferano
1 noce di burro
noce moscata q.b.
Altri ingredienti:
6 asparagi bianchi belli grossi
60 gr. di prosciutto crudo di Parma in una sola fetta (spessa circa 5 mm)
sale e pepe q.b.
Mescolare le due farine con un pizzico di sale e formare una fontana.
Rompere l'uovo al centro della fontana e incorporarle prima delicatamente con una forchetta, poi per una decina di minuti con le mani fino ad ottenere un composto elastico.
Lasciare riposare per mezz'oretta.
Tirare la sfoglia e con l'apposito attrezzo formare le tagliatelle che lascerete su un vassoio spolverato di semola di grano duro perché non si attacchino.
Pelare gli asparagi col pelapatate, cuocerli in acqua salata per 8-10 minuti.
Scolarli, farli raffreddare e tagliarli a pezzetti di dimensioni regolari.
Tagliare la fetta di prosciutto crudo in cubetti piccoli.
Intanto preparare la fonduta di parmigiano:
Sciogliere una noce di burro, aggiungervi la panna, il latte e il parmigiano grattugiato.
Mescolare bene sul fuoco basso finché il parmigiano sia sciolto e il composto risulti liscio e omogeneo.
Aggiungere lo zafferano e la noce moscata e mescolare ancora per qualche minuto.
Cuocere le tagliatelle in abbondante acqua bollente salata.
In una padella capiente scaldare un paio di cucchiai di olio extra vergine d'oliva.
Unire le tagliatelle, la salsa, gli asparagi lessati, il prosciutto e saltare per un paio di minuti.
Servire con una spolverata di pepe nero.
TAGLIATELLE AL PESTO DI MENTA, NOCCIOLE E MANDARINO E POMODORINI CONFIT
martedì 31 marzo 2009
Non c'ho tanta voglia di scrivere oggi...
TAGLIATELLE ALL'UOVO CON PESTO DI MENTA, NOCCIOLE E MANDARINO E POMODORINI CONFIT
Per la pasta all'uovo:
2 uova
200 gr. di farina 00
10 gr. di semola di grano duro
1 pizzico di sale
Per il pesto:
15 foglie di menta fresca
1 cucchiaino scarso di prezzemolo tritato
75 ml di olio extra vergine d'oliva
nocciole circa 25
il succo di 1 piccolo mandarino
sale q.b.
pepe q.b.
10-12 pomodorini
sale q.b.
olio q.b.
origano q.b.
Preparare la pasta:
Mescolare le due farine con un pizzico di sale e formare una fontana.
Rompere le uova al centro della fontana e incorporarle prima delicatamente con una forchetta, poi per una decina di minuti con le mani fino ad ottenere un composto elastico.
Lasciare riposare per un'oretta.
Tirare la sfoglia e con l'apposito attrezzo formare le tagliatelle che lascerete su un vassoio spolverato di semola di grano duro perché non si attacchino.
Tagliare i pomodorini a metà, disporli sulla placca da forno, condirli con un filo d'olio extra-vergine d'oliva, sale e origano e metterli in forno a 140° per un'oretta.
Pulire le foglie di menta con un panno umido e metterle nel frullatore insieme alle nocciole, il succo di mandarino, il prezzemolo, un pizzico di sale e una grattugiata di pepe.
Frullare per uno o due minuti aggiungendo pian piano, a filo, l'olio extra vergine d'oliva.
Cuocere la pasta in abbondante acqua bollente salata e condire col pesto e i pomodorini confit.
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PASTA !!! (COME SE PIOVESSE)
lunedì 30 marzo 2009

Rassegnatevi, per un po' questo blog sarà un tripudio di turtelìn, fettuccine, ravioli e pasta fresca di ogni specie: giusto il tempo di esaurire l'entusiasmo per il mio nuovo acquisto, la macchina della pasta.
Non so davvero come mi sia saltato in mente di dire addio al vecchio metodo della nonna -e al bastone da scopa finora utilizzato a mo' di mattarello per ottenere sfoglie grandi come tappeti- per dare il via all'era della modernità.
Sì, perché -è un'assurditá, mi rendo conto- io la macchina della pasta -stiamo parlando di quella a manovella, eh! Mica tecnologie!- la considero ancora un aggeggio fighetto e ultramoderno -figuriamoci quando ho visto il KitchenAid a casa dell'uomo teutonico: nonostante lo desiderassi da una vita non l'ho ancora nemmeno sfiorato... ed è più di un mese che è là-.
Siccome però il tempo è quello che è, mi son detta "proviamo"... almeno fino a quando non mi verrà nostalgia -perché succederà, già lo so- dei metodi antichi.
Ho iniziato con un doppio di ravioli: i primi ripieni di patate dolci, tartufo nero e formaggella di capra di Collio (questi ultimi preziosi acquisti dei miei recenti viaggi in Italia) e gli altri, preparati solo perché il primo ripieno non bastava per tutte le sfoglie che mi sono ritrovata all'improvviso, di ricotta, gorgonzola e zucca -pezzetto saggiamente congelato a tempo debito-.
Del secondo ripieno non ho pesato nemmeno un ingrediente, désolé, mi sono dimenticata.
Fate a occhio e secondo gusti, non è per niente difficile, giuro.
BIS DI RAVIOLI:
PATATE DOLCI, TARTUFO NERO E FORMAGGELLA DI CAPRA
e
ZUCCA, RICOTTA E GORGONZOLA
Per la pasta all'uovo:
300 gr. di farina 00
20 gr. di semola di grano duro
3 uova
1 pizzico di sale
1 albume
Per il primo ripieno:
400 gr. di patate dolci
10 gr. di tartufo nero grattugiato o affettato molto finemente
50 gr. di formaggella di capra di Collio (o altro formaggio simile a pasta morbida)
parmigiano grattugiato q.b.
sale q.b.
pepe q.b.
Per il secondo ripieno:
zucca, ricotta, gorgonzola, parmigiano grattugiato, prezzemolo, sale, pepe: tutto q.b.
Lessare le patate in abbondante acqua bollente e cuocere al vapore la zucca tagliata a cubetti.
Preparare la pasta:
Mescolare le due farine con un pizzico di sale e formare una fontana.
Rompere le uova al centro della fontana e incorporarle prima delicatamente con una forchetta, poi per una decina di minuti con le mani fino ad ottenere un composto elastico.
Lasciare riposare per un'oretta. Nel frattempo preparare i due ripieni.
Per il primo ripieno:
Ridurre le patate in purea con lo schiacciapatate, lasciarle raffreddare e una volta fredde impastarle con abbondante parmigiano grattugiato, un pizzico di sale, una spolverata di pepe nero e il tartufo tagliato finemente.
Per il secondo ripieno:
Ridurre la zucca in purea con lo schiacciapatate, lasciarla raffreddare e una volta fredda impastare con abbondante parmigiano grattugiato, ricotta, gorgonzola, prezzemolo tritato, sale e pepe.
Stendere la foglia non troppo sottile e tenerne da parte metà.
Distribuire su parte della prima metà di sfoglia con un cucchiaino dei mucchietti di ripieno di patate e un cubetto di formaggella a distanza regolare.
Distribuire sul resto della prima metà di sfoglia con un cucchiaino dei mucchietti di ripieno di zucca a distanza regolare, tenendone da parte un paio di cucchiai per il condimento.
Spennellare l'albume negli spazi tra i vari mucchietti di ripieno. In questo modo i ravioli non si apriranno durante la cottura.
Usare la sfoglia tenuta da parte per ricoprire la metà col ripieno.
Tagliare i ravioli con l'apposito attrezzino -o con la rotella tagliapasta dentellata-.
Sciogliere in una padella una noce di burro, aggiungere qualche dadino di gorgonzola, un paio di cucchiai di ripieno di zucca tenuto precedentemente da parte e qualche cucchiaio di latte.
Lessare i ravioli in abbondante acqua bollente salata, scolarli con la schiumarola, unirli alla salsa gorgonzola/zucca e saltare in padella per un paio di minuti.
Servire con una spolverata di parmigiano.
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SUPERCALIFRAGILISTICHESPIRALIDOSO
mercoledì 25 febbraio 2009
Era un po' che volevo provare questo piatto.
Ho assaggiato qualcosa di simile secoli fa in un ristorante qui a Berlino, mi sono riproposta per mesi di rifarlo ma poi -come al solito- ho rimandato rimandato rimandato finché quel già labile ricordo che avevo si è perso quasi del tutto.
Insomma, ricotta e carote sono rimaste, il resto è venuto un po' a caso e al momento e, devo dire, meglio così.
P.S. Non è più semplice 'Supercalifragilistichespiralidoso' di
'CANNELLONI RIPIENI DI RICOTTA, CAROTE SPEZIATE E MENTA SU FONDUTA DI PARMIGIANO CON POMODORINI AL FORNO E SPINACI FRESCHI'?
Dosi per 2:
Per le crêpes:
2 uova intere
150 gr. di farina
2 bicchieri di latte
1 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
sale q.b.
noce moscata q.b.
Per il ripieno:
2 carote grosse
250 gr. di ricotta fresca
5-6 foglie di menta fresca
2-3 chiodi di garofano
mezzo cucchiaino di noce moscata
mezzo cucchiaino di cannella in polvere
parmigiano grattugiato q.b.
sale q.b.
pepe q.b.
Per la decorazione:
10-12 pomodorini
olio q.b.
sale q.b.
origano q.b.
10-12 foglie di spinaci freschi
Per la salsa:
200 ml di panna fresca
80 gr. di parmigiano
1 noce di burro
noce moscata q.b.
Tagliare i pomodorini a metà, disporli sulla placca da forno, condirli con un filo d'olio extra-vergine d'oliva, sale e origano e metterli in forno a 140° per un'oretta.
Lavare bene le foglie di spinaci e tenerle da parte.
Lavare le carote, pelarle, tagliarle a pezzetti piuttosto piccoli e metterle in una pentola insieme a noce moscata, cannella in polvere, chiodi di garofano e sale.
Coprire d'acqua e cuocere per circa 20 minuti o fino a quando le carote saranno diventate morbide.
Scolare, eliminare i chiodi di garofano e tenere da parte.
Nel frattempo preparare le crêpes:
Preparare la pastella mescolando tutti gli ingredienti fino ad ottenere una crema liscia e omogenea. Lasciare riposare mezz'oretta.
Scaldare per qualche minuto una piccola padella antiaderente, farvi sciogliere un cucchiaino di burro e distribuirlo con l'aiuto di un pezzo di carta assorbente.
Versare un po' di impasto nella padella (dovranno risultare delle crêpes molto sottili) e subito rotearla con movimenti veloci per distribuire uniformemente l'impasto.
Dopo circa mezzo minuto staccare delicatamente il bordo della crêpe dalla padella (con l'aiuto di una spatolina di legno) e girarla. Far cuocere per altri 20 secondi.
Mescolare di tanto intanto la pastella durante la preparazione delle crêpes.
Disporre le crêpes su una tovaglia pulita e far raffreddare.
Mescolare le carote insieme alla ricotta, alle foglia di menta tritate finemente e a un pizzico di sale e pepe.
Distribuire su ogni crêpe una spruzzatina di parmigiano grattugiato e un mucchietto di composto carote/ricotta.
Arrotolare le crêpes e cuocerle in forno per 10 minuti.
Intanto preparare la fonduta di parmigiano:
Sciogliere una noce di burro, aggiungervi la panna e il parmigiano grattugiato.
Mescolare bene sul fuoco basso finché il parmigiano sia sciolto e il composto risulti liscio e omogeneo.
Versare qualche cucchiaio di salsa sul fondo del piatto, poggiarvi sopra le crêpes tagliate a metá e decorare con le foglie di spinaci e i pomodorini.
Spolverare con un po' di pepe nero e salsa di parmigiano a piacere.
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RAVIOLI CON PERE, GORGONZOLA E NOCI
lunedì 19 gennaio 2009
Buon anno!
Torno finalmente a postare dopo una lunga pausa dovuta
a) alle meritate vacanze -una settimana in Calabria passata a letto con la febbre dal primo all'ultimo minuto e dieci giorni in California passati fantasticamente al caldo mentre a Berlino imperversavano tempeste di neve e temperature fino ai -20 gradi!- e
b) alla mancanza della macchina fotografica da troppo tempo in riparazione ma finalmente tornata tra le mie mani.
Volevo disperatamente provare il nuovo attrezzino tagliapasta speditomi dalla mia sorellina e così son venuti fuori questi ravioli gorgonzola/pere/noci buonissimi. Non vedo l'ora di rifarli.
Dosi abbondanti per 2 persone:
per la pasta all'uovo:
300 gr. di farina 00
20 gr. di semola di grano duro
3 uova
1 pizzico di sale
1 albume
per il ripieno:
1 pera
150 gr. di gorgonzola
40 gr. di noci tritate
1 noce di burro
2 cucchiaini di zucchero
pepe nero q.b.
per il condimento:
burro q.b.
salvia q.b.
25 gr. di noci tritate
parmigiano grattugiato q.b.
Mescolare le due farine con un pizzico di sale e formare una fontana.
Rompere le uova al centro della fontana e incorporarle prima delicatamente con una forchetta, poi per una decina di minuti con le mani fino ad ottenere un composto elastico.
Lasciare riposare per un'oretta. Nel frattempo preparare il ripieno.
Cuocere la pera tagliata a cubetti molto piccoli in un pentolino con una noce di burro e due cucchiaini di zucchero mescolando spesso. Dopo una ventina di minuti -e comunque quando lo zucchero si sarà sciolto e la pera ammorbidita- togliere dal fuoco e incorporare il gorgonzola, 50 gr. di noci tritate finemente e una grattugiata di pepe nero fino a ottenere un composto morbido.
Stendere col mattarello una sfoglia sottilissima.
Distribuire con un cucchiaino su metà della superficie della sfoglia dei mucchietti di ripieno a distanza regolare.
Spennellare l'albume negli spazi tra i vari mucchietti di ripieno. In questo modo i ravioli non si apriranno durante la cottura.
Ricoprire con l'altra metà della sfoglia.
Tagliare i ravioli con l'apposito attrezzino -o con la rotella tagliapasta dentellata-.
Sciogliere in una padella una noce di burro e aggiungere le foglie di salvia. Lessare i ravioli in abbondante acqua bollente salata, scolarli con la schiumarola, unirli alla salsa burro/salvia, aggiungere il resto delle noci tritate e saltare in padella per un paio di minuti. Servire con una spolverata di parmigiano.
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GNOCCHETTI SARDI CON RAGU' DI SALSICCIA, PANCETTA E PISELLI:
domenica 21 dicembre 2008
Da poco più di un anno vivo a Berlino.
Città meravigliosa per mille e più motivi -di cui parlerò un'altra volta- ma da quando vivo qui mi tocca fare la spesa in almeno sette supermercati diversi. Più negozi specializzati, gastronomie italiane, grandi magazzini del lusso culinario e chi più ne ha più ne metta.
Perchè tanti dei prodotti di più facile reperibilità in Italia qui sono merce rara: introvabili o, quando si trovano, costosi come gioielli.
Ad esempio prendi il sale grosso -non sto parlando di raffinatezze ricercate ma del comunissimo sale grosso da 20 centesimi di euro-: qua si trova solo nei piccoli negozietti italiani che vendono pasta, caffè e pochi altri prodotti nostrani -sempre gli stessi peraltro- o negli immensi piani dedicati al cibo di certi grandi magazzini -come il KaDeWe, ma anche di questo parlerò un'altra volta- provvisti di -quasi- ogni ben di Dio. E può costare fino a 2,50 euro!! 10 volte tanto!
Prendi le nostre comunissime cozze: un giorno che il raptus 'vogliadicozze' si era impossessato di me come di una donna incinta sono andata nell'unico posto che poteva averle fuori stagione -questo non significa che durante stagione vadano via come il pane, è comunque piuttosto difficile trovarle e costano sempre un occhio della testa-: 18 euro/Kg! Non così male considerando che il cartellino davanti alle vongole diceva invece 37 euro/Kg! La voglia me la sono fatta naturalmente passare...
Prendi un qualunque riso da risotto: carnaroli, vialone, arborio... nessuna traccia di tutto ciò nei supermercati tedeschi -in compenso la corsia pasta/riso dei supermercati di qua è fornita di ogni sorta di riso cinese, giapponese, thailandese e vi dicendo-.
La lista si allunga fino all'infinito.
Il lato positivo è che qui posso trovare praticamente ovunque ogni genere di frutta esotica, ogni possibile prodotto asiatico, una miriade di salse, spezie, intingoli delle cucine dalle più variegate provenienze. Mica male, sarà un periodo di sperimentazioni.
Però non nascondo che spesso mi manca potermi mettere ai fornelli a preparare quei gustosissimi piatti di famiglia, certe prelibatezze della nostra tradizione, molte delle allettanti ricette che vedo sui vari libri o blog di cucina italiani.
Non è una lamentela questa, cito questo piccolo impiccio -normalissimo quando si sceglie di vivere in un'altra nazione- solo per riuscire a trasmettere un po' meglio il mio entusiasmo nel trovare finalmente a Berlino la SEMOLA DI GRANO DURO -come dicevo, niente di incredibilmente raro o pregiato-!
Posso finalmente depennarla dalla lista delle cose da comprare in Italia quando mi capita di tornarci e dalle richieste assurde che faccio puntualmente ad amici e parenti che vengono quassù a trovarmi.
E quindi: che pasta fatta in casa sia!
Quando ero bambina il rito della pasta fatta in casa si svolgeva ogni domenica.
Alla mia cara nonna il compito di impastare, tirare la sfoglia, preparare il condimento. A me, la sua piccola assistente, quello di realizzare i cordoni di pasta, di tagliarli a pezzettini, di pasticciare con la farina e naturalmente di rubare a ogni sua minima distrazione tutta la pasta cruda che potessi ingurgitare prima di farmi venire quei terribili mal di pancia.
Ghocchetti sardi con ragù di salsiccia, pancetta e piselli
Per gli gnocchetti:
semola di grano duro 500 gr.
acqua calda 250 gr.
sale q.b.
Per il ragù:
cipolla 1
aglio 1 spicchio
olio extra vergine d'oliva q.b.
pancetta affumicata a cubetti 100 gr.
carne macinata 200 gr.
salsiccia fresca 200 gr.
piselli 100 gr.
sale q.b.
pepe q.b.
peperoncino fresco q.b.
Versare la farina sulla spianatoia con un po' di sale.
Aggiungere poco a poco l'acqua e impastare per 10-15 min.
Lasciare riposare per mezz'oretta l'impasto coperto da un canovaccio pulito.
Formare dei cordoncini di impasto di 1 cm circa di diametro.
Tagliare ogni cordoncino in pezzettini di circa 1 cm.
Per dare alla pasta la caratteristica forma dello gnocchetto rigato esiste uno speciale attrezzo, una specie di chitarrina di legno con scanalature. Io non ce l'avevo e ho usato una tovaglietta di bambù e il risultato è stato perfetto lo stesso.
Mettere un pezzettino di impasto sulla tovaglietta, schiacciarlo con un dito e strisciare forte sulle scanalature in modo che si arrotoli su se stesso.
Procedere così per tutti i pezzettini di impasto e lasciare riposare gli gnocchetti su un vassoio spolverato di semola di grano duro.
Nel frattempo mettere a bollire l'acqua e preparare il ragù.
Far appassire una cipolla tagliata sottile e uno spicchio d'aglio in olio extra vergine d'oliva.
Aggiungere la carne macinata e la salsiccia fresca sbriciolata e far rosolare.
Aggiungere la pancetta precedentemente rosolata in padella per qualche minuto senza aggiunta di grassi e i piselli -anch'essi precedentemente saltati in una padella a parte con un po' d'olio-.
Aggiungere sale, pepe e peperoncino e fare cuocere ancora un po' aggiungendo, se necessario, qualche cucchiaiata di acqua bollente della pasta.
Cuocere gli gnocchetti, condirli col ragù e una spolverata di parmigiano.
UNA MATTINA COME TANTE...
venerdì 12 dicembre 2008
Di ritorno da una deliziosa cenetta thai ieri sera posteggio l'auto sotto casa, appena davanti a un grosso carretto, di quelli da rimorchio.
Stamattina, in ritardo come ogni giorno della mia vita, corro alla macchina, metto in moto e parto e l'unica cosa che mi gira per la testa è: “quanti minuti di ritardo quest'oggi?“.
Dopo circa duecento metri decido -finalmente!- di chiedermi da dove venga questo rumore infernale che sento da un pezzo... guardo nello specchietto retrovisore e... il carretto mi sta seguendo!!
Si vede che si è affezionato, non so, fatto sta che me lo sto trascinando in giro per la città.
Chiamo un collega per avvisare che tarderò -più del solito- e lui, mettendo giù il telefono, addirittura mi ringrazia -perché gli ho accordato il permesso di spiegare ai miei capi anche PERCHE' sono in ritardo-.
Nel frattempo il mio eroe -il mio premuroso ragazzo pure infortunato e dolorante per via di un incidente sulla neve- arriva in mio soccorso liberandomi dal carretto molesto che voleva farsi rubare ad ogni costo.
Lo parcheggiamo, a spinta, 300 mt più avanti... non oso immaginare la faccia del proprietario che quando tornerà a riprenderselo penserà prima che glielo hanno rubato e poi lo troverà solamente... spostato -che razza di scherzo sarà mai questo?-!
Naturalmente quando arrivo in ufficio i colleghi del mio piano -capi compresi- mi accolgono con un fragoroso applauso e risate grasse di ogni sorta.
Sorrido e confortata penso che la Germania non mi ha ancora cambiata.
P.S. Il mio premuroso eroe si merita come ricompensa una bella cenetta italiana stasera: il mio cavallo di battaglia, i cannelloni.
Cannelloni al ragù
Per le crêpes (dosi per circa 20 crêpes):
uova intere 3
bicchieri di latte 3
farina bianca 225 gr.
olio extra-vergine d'oliva 1 cucchiaio
noce moscata grattugiata q.b.
sale q.b.
Per il ragù:
carne macinata 500gr.
cipolla 1
spicchio d'aglio 1
pezzetto di carota 1
pezzetto di sedano 1
olio extra-vergine d'oliva q.b.
vino bianco mezzo bicchiere
pomodori pelati 600 gr.
sale q.b.
pepe q.b.
noce moscata q.b.
Altri ingredienti per il ripieno:
provola 500 gr.
parmigiano grattugiato q.b.
salsa bechamel 500 gr.
Per il sugo di pomodoro:
spicchio d'aglio 1
olio extra-vergine d'oliva q.b.
passata di pomodoro 500 gr.
sale q.b
1. Preparare la pastella mescolando tutti gli ingredienti fino ad ottenere una crema liscia e omogenea. Lasciare riposare mezz'oretta.
2. Nel frattempo preparare il ragù:
Fare appassire in olio extra vergine d'oliva una cipolla, un pezzetto di carota, un pezzo di gambo di sedano (il tutto tritato finemente) e uno spicchio d'aglio intero.
Aggiungere la carne macinata e farla rosolare a fuoco vivo.
Quando la carne avrà preso un bel colore marrone aggiungere mezzo bicchiere abbondante di vino bianco precedentemente 'dealcolizzato' (prima di aggiungerlo alla preparazione lo si fa bollire cinque minuti perché perda il suo alcol e quindi il suo sapore acido) e, una volta evaporato, aggiungere i pelati schiacciati con la forchetta o la passata di pomodoro (naturalmente se avete in casa dei bei pomodori maturi potete preparate il ragù con questi, niente di meglio). Salare, pepare, aggiungere una spruzzatina di noce moscata grattugiata.
Far cuocere abbastanza a lungo perché il ragù venga piuttosto denso, poi lasciar raffreddare e filtrare (servendosi di uno scolapasta) perché perda la parte liquida in eccesso. Il ripieno delle crêpes dovrà essere infatti il più compatto possibile.
3. A parte preparare un semplice sugo di pomodoro scaldando in padella uno spicchio d'aglio in olio extra vergine d'oliva, aggiungendo poi la passata di pomodoro e un pizzico di sale e facendo cuocere sino a ottenere un sugo più o meno denso.
4. Cuocere le crêpes:
Scaldare per qualche minuto una piccola padella antiaderente, far sciogliere mezzo cucchiaino di burro e distribuirlo con l'aiuto di un pezzo di carta assorbente.
Versare un po' di impasto nella padella e subito rotearla con movimenti veloci per distribuire uniformemente l'impasto. Dopo circa mezzo minuto staccare delicatamente il bordo della crêpe dalla padella (con l'aiuto di una spatolina di legno) e girarla. Far cuocere per altri 20 secondi. Mescolare di tanto intanto la pastella durante la preparazione delle crêpes.
Disporre le crêpes su una tovaglia pulita e far raffreddare.
5. Distribuire su ogni crêpe una spruzzatina di noce moscata grattugiata, una di parmigiano grattugiato, un cucchiaio abbondante di ragù, qualche cubetto di provola (o altro formaggio simile ma non usate la mozzarella perché troppo acquosa, soprattutto se in combinazione con le crêpes) e un ciuffo di bechamel.
6. Arrotolare le crêpes e distribuirle una di fianco all'altra in una pirofila precedentemente cosparsa di sugo di pomodoro, un po' di salsa bechamel e una spruzzata di parmigiano grattugiato.
7. Ricoprire le crêpes con un nuovo strato di sugo di pomodoro, bechamel, parmigiano grattugiato e passare in forno già caldo a 180° per 30-40 minuti.
A fine cottura lasciare riposare 10-15 minuti nel forno spento perché non siano troppo liquide e non si rompano al momento di servire in tavola.
Scaldate in forno il giorno dopo sono ancora più buone.
Queste dosi sono per 20 o più cannelloni, più di una teglia quindi.
Le teglie che non consumerete subito potete tranquillamente conservarle in freezer.
All'occorrenza basterà scongelarle qualche ora prima e passarle in forno caldo a 180° per 30-40 minuti.
Io di solito quando decido di affrontare questa impresa titanica -la preparazione è piuttosto lunga, di solito scelgo la solita casalinga grigia domenica... non troppo difficile incapparci qua in Germania!- aumento a piacere le dosi così da avere sempre pronte in freezer teglie di cannelloni in quantità da tirar fuori al momento opportuno.
Sono l'ideale quando dovete cucinare per molte persone perché si possono preparare in anticipo -alleggerendovi notevolmente il lavoro il giorno della cena- ma anche praticissimi se li dividete in piccole teglie mono/bi-porzione che tirerete fuori ogni volta che avrete voglia di qualcosa di gustoso ma non il tempo di cucinarvelo.
Vi renderete conto al primo assaggio di quanto valga la pena impiegarci tutto questo tempo.
In anni e anni di carriera “cannellonica“ non ho ancora trovato una sola persona che non ne sia andata pazza.